Poeta belga di lingua vallone. Studiò a
Liegi, interessandosi per qualche tempo di pittura. Venuto a contatto con poeti
e scrittori dialettali, maturò il suo orientamento verso questo genere di
letteratura, da lui considerato strumento più adatto per concretizzare la
sua visione realistica del mondo. Scrittore dalla grande tecnica,
trasformò il dialetto in lingua poetica e le sue opere sono tra le
migliori della letteratura vallone:
La morte dell'albero (1909);
Il
pane del buon Dio (1914). Si occupò anche di teatro dialettale,
scrivendo alcune commedie di impostazione verista, tra cui le più
notevoli sono
La gallina nera (1893) e
Janète (1913);
curò inoltre una traduzione in versi del
Tartufo di Molière
(Liegi 1856-1939).